Dopo dieci anni dalla versione del 2009, il Codice Deontologico si rinnova integrato con tutto ciò che riguarda leggi, regolamenti, situazioni che si sono succedute negli anni e, soprattutto, nuove responsabilità nel passaggio da Collegi a Ordini, ora Enti Sussidiari dello Stato con la modifica di Ruoli, Responsabilità e Capacità di Intervento. Il Codice Deontologico degli Infermieri non è una semplice enunciazione di regole: è il vero e proprio vademecum della Professione, come questa deve svolgersi, come deve affrontare e risolvere i problemi, come deve rapportarsi con i Pazienti, i Colleghi, le Istituzioni, le altre Professioni. Come la Professione sia a fianco di chi soffre e ha bisogno di assistenza e sia divisa dalla politica. E dopo dieci anni dalla versione del 2009, si rinnova integrato con tutto ciò che riguarda leggi, regolamenti, situazioni che si sono succedute negli anni e, soprattutto, nuove responsabilità nel passaggio da Collegi a Ordini, ora enti sussidiari dello Stato con la modifica di ruoli, responsabilità e capacità di intervento. Tra le maggiori novità dei 53 articoli che compongono il nuovo Codice ci sono quelle che rispecchiano il nuovo ruolo dei Professionisti sia a livello di management che clinico, all’interno delle Strutture Sanitarie, sul Territorio e anche nella Libera Professione. Il nuovo Codice inquadra la crescita professionale e prevede che l’Infermiere agisca sulla base del proprio livello di competenza e ricorra, se necessario, all’intervento e/o alla Consulenza di Infermieri Esperti o Specialisti, presta consulenza ponendo le sue conoscenze e abilità a disposizione della propria, delle altre Comunità Professionali e delle Istituzioni. Ma riconosce anche che l’interazione e l’integrazione intra e interprofessionale sono fondamentali per rispondere alle richieste della persona. Novità rispetto a tutti i Codici Deontologici precedenti e anche a quelli di molte altre Professioni è che la FNOPI, in oltre un anno di consultazioni, ha voluto seguire un iter complesso e trasparente: una Commissione ha messo a punto un testo che poi è andato alla consultazione pubblica on line degli Infermieri e di tutte le Associazioni e Società Infermieristiche per tornare di nuovo alla Commissione e agli Ordini che l’hanno riassemblato. Il Codice mette in chiaro anche che l’Infermiere agisce in base del proprio livello di competenza e ricorre, se necessario, alla consulenza e l’intervento di Infermieri esperti o specialisti. Nella sua consulenza mette a disposizione i suoi saperi e abilità di Comunità Professionali e Istituzioni. Partecipa al percorso di cura e si adopera perché la persona assistita disponga delle informazioni condivise con l’équipe, necessarie ai suoi bisogni di vita e alla scelta consapevole dei percorsi di cura proposti e si impegna a sostenere la cooperazione con i Professionisti coinvolti nel percorso di cura, adottando comportamenti leali e collaborativi con i Colleghi e gli altri Operatori. Riconosce e valorizza il loro specifico apporto nel processo assistenziale. Nelle disposizioni finali, il nuovo Codice raggruppa una serie di regole per il decoro della Professione e il rispetto delle norme fino a chiarire nero su bianco che le norme deontologiche contenute nel Codice sono vincolanti per tutti gli Iscritti agli Ordini e la loro inosservanza è sanzionata dall’Ordine Professionale tenendo conto della volontarietà della condotta, della gravità e della eventuale reiterazione della stessa, in contrasto con il decoro e la dignità professionale. Catia Anelli, Presidente OPI di Lucca Pagina aggiornata il 13/04/2019